Chi sono
Il blog è improntato sull'analisi dei rapporti storici e culturali tra Roma e l'Italia e non sulla metafisica romano-italiana, interesse di autori come J, Evola, G, De Giorgi, G. Casalino e L. M. A. Viola, tanto per citare qualche nome. Riteniamo peraltro che anche questa branca della romanistica, contenga elementi degni di attenzione e di riflessione.
Come uomo di Destra non posso non avere a cuore le fondamenta romane della civiltà italiana. Quello che mi appassiona è la razionalizzazione di tutto questo patrimonio di cultura e di civiltà. A proposito della Destra, bisogna specificare che essa non è una religione e nemmeno una ideologia o una filosofia. Per la Destra contano solo i fatti, che cerca di interpretare nel modo il più possibile oggettivo e distaccato, sine ira et studio, come diceva Tacito.
Di cosa parlerò
Nel mio blog tratterò principalmente il diritto romano, la storia, il pensiero della Destra e la cultura italiana nelle sue molteplici sfaccettature. Vorrei evidenziare la continuità ininterrotta tra cultura romana e cultura italiana ed inoltre l'esistenza di una filosofia romana collettiva di cui non si è mai parlato sinora.
E' un dato di fatto che non si può capire la civiltà italiana prescindendo dall'apporto essenziale della cultura greca, perché i Latini seppero fondere in unum , tramandandoli alla posterità, il loro spirito pratico, con la fantasia greca. Sul cosiddetto spirito pratico dei Romani, tuttavia, svolgerò un approfondimento, perché essi non mancarono né di idealismo, né di un certo "misticismo".
I romani influenzarono la cultura italiana soprattutto in tre settori: letteratura, diritto ed architettura, mentre l'arte in generale e le scienze ebbero in Italia un autonomo sviluppo. Si pensi però alla figura rinascimentale dell'homo universalis, capace di padroneggiare tutto lo scibile, come Leon Battista Alberti e Giovanbattista Della Porta: noi riteniamo che questa figura ebbe origine nell'enciclopedismo romano, del quale insigni rappresentanti furono, ad es., Aulo Cornelio Celso, che scrisse non solo di medicina, Marco Vitruvio, ricordato soprattutto come architetto, Marco Terenzio Varrone e Gaio Svetonio Tranquillo che, in epoca adrianea, scrisse due enciclopedie: Roma e Prata. Non è certo un caso che la letteratura italiana trabocchi di eruditi ed enciclopedisti più che di filosofi.
Anche l'astrologia, di cui si dilettarono i pensatori italiani almeno fino al Rinascimento, sembra di origine latina: basti pensare al filosofo, astrologo, grammatico e naturalista Publio Nigidio Figulo, ricordato come neopitagorico, e al poeta ed astrologo Marco Manilio, vissuto sotto Tiberio, ed autore dell'opera Astronomica, il cui impianto strutturale è dato dal De rerum natura di Lucrezio, ma in cui prevale l'orientamento stoico.
Per quanto riguarda più da vicino il diritto, ritengo che esso contenga tutta la "scienza" romana, ( Ulpiano parlava dei giureconsulti come di coloro che mostravano una non simulatam philosophiam), prospettiva che purtroppo si è persa con il venir meno dell'organismo statuale romano: la scienza di cui parliamo è, secondo noi, onnicomprensiva, ricomprendendo non solo il disciplinamento dei rapporti umani, ma anche aspetti religiosi, filosofici e scientifici in senso moderno.
Oggi il diritto statuale non comprende più la religione, ma ci sono due diverse branche giuridiche: una che riguarda i rapporti tra Stato e Chiesa, (diritto ecclesiastico), ed una che disciplina l'ordinamento interno della Chiesa, o diritto canonico.
Il pensiero italiano è immanentistico: come non osservare che per la religione romana ( e la religione è una forma di pensiero) gli dei erano immanenti alle cose naturali e alle persone ?
Questi sono solo alcuni dei principali argomenti che tratteremo.